Sapori e saperi nei luoghi della trasformazione dell’olio d’oliva

Le distanze  certamente non pongono frizioni alla formazione e un indirizzo Tecnico Agrario come quello  del Nervi Galilei di Altamura si pone  l’obbiettivo di colmarle e renderle percorribili, non disdegnando il confronto, come approccio metodologico, nei luoghi del fare, dove l’agricoltura abbraccia anche i saperi dell’agroindustria. Quand’anche si aggiungessero virtuosismi organizzativi,  quale  esempio di economia circolare come quella dell’Oleificio Cooperativo Contado di Toritto, la formazione rasenta la soglia dell’ eccellenza. O, come oliva O, come olio O, come organizzazione O, come oleificio O, come oro e così di passo in passo il percorso si fa sempre più interessante. Quel giorno i profumi degli oli intasavano gli olfatti e la voglia di generare curiosità spingeva giovani curiosi ed astanti ad essere prodighi di attenzione. Quella volta toccò agli studenti delle  classi IV dell’indirizzo tecnico agrario,  accompagnati dai proff. Di Palo Francesco e Mario Bartolomeo, studenti  che presto nella vita professionale si troveranno a doversi occupare anche di processi e prodotti.

L’olivicoltura rappresenta una tipicità colturale della nostra regione e  Toritto esprime     una realtà cooperativistica ché ha fatto della trasformazione dell’oliva in olio la sua mission.

Così in quella  cornice di fattività  ed operosità per i nostri studenti è stato possibile comprendere  e coniugare con approccio professionale di alto profilo il  cammino dell’oliva  .

Termini e processi, dizioni e nozioni, piano piano in una percorso circolare, dalla defogliazione, alla pesatura, alla campionatura all’analisi del prodotto sin dove incanalarsi nei meandri di tubi e macchinari di ultima genesi per veder spuntare da qualche parte, e ché parte, gocce dal colore giallo oro quasi fossero ottenute  da olive spremute e trasformate in  olio.

Quelle parti si chiamavano frangitori, gramolatori, estrattori, centrifugatori ed il tutto mossi dalla energia del sole e dalla produzione di calorie da fonti rinnovabili, l’oliva ché da olio, e propone il suo stesso seme ( in gergo nocciolino)  per generare calore  così da far comprendere a tutti ché esiste un economia circolare ché parte dalla terra e restituisce alla terra dopo aver osannato i nostri palati.

Questa è anche  la nostra  scuola dove alle curiosità ed approfondimenti di prodotti e processi si aggiungono le specificità delle forme e strutture di aziende, così l’approccio di una forma giuridica di natura  cooperativistica accentua le attenzione ai profili economici propri dell’economia agraria, ma qui abbiamo parlato tanti linguaggi : di agro industria, di coltivazioni arboree di agronomia, di fitopatologia e di chimica agraria, allora , forse, abbiamo parlato del linguaggio  di un Istituto Tecnico Agrario , tra saperi e sapori , siamo arrivati anche  all’olio.

Prof. Mario Bartolomeo