RISPARMIO ENERGETICO E FONTI RINNOVABILI LA SOLUZIONE A “COSTO ZERO” PER USCIRE DALLA CRISI.

Nonostante il processo di liberalizzazione degli ultimi anni, l’Italia è tra i paesi europei che registra i prezzi dell’energia più elevati del continente.

Per quanto riguarda il gas, l’Italia è tra i paesi con il prezzo all’ingrosso più elevato, ha una concorrenza limitata tra le aziende del settore, ha la necessità di importare gran parte del suo fabbisogno (il 90% del totale). Lo stesso dicasi per l’elettricità, dove l’Italia ha il prezzo  ai consumatori più elevato: su una media europea di circa 17 centesimi di euro al kWh (comprese le imposte), il prezzo in Italia è di oltre 20 centesimi al kWh e supera i 22 centesimi al kWh nel settore dell’industria.

Il sistema energetico italiano è meno efficiente ed ecocompatibile di quello di molti Paesi tradizionalmente considerati meno sviluppati ed evoluti, come l’Azerbaijan, la Colombia, il Perù, il Messico o la Turchia, come emerge dal “Global Energy Architecture Performance Index Report 2013 realizzato dal World Economic Forum. Nell’indice siamo al 46mo posto, ben lontani dalla maggior parte dei Paesi europei come Norvegia, Svezia, Francia, Svizzera che occupano le prime quattro posizioni.

Secondo il WEC la Norvegia ha ottenuto questi risultati perché ha messo in atto negli anni scorsi una forte politica energetica, ha variato le fonti di approvvigionamento, e ha alimentato la sua economia con energia economica, abbondante e relativamente pulita grazie alle rinnovabili generando anche alti introiti per la nazione.

Il tema dell’energia sta preoccupando non poco soprattutto per l’impatto che i prezzi stanno avendo sulla competitività di molte aziende europee.

Secondo un rapporto pubblicato dalla società di ricerche di mercato britannica GlobalData, il fotovoltaico residenziale potrebbe rappresentare a medio-lungo termine una soluzione contro la crescita dei prezzi del gas prevista per i prossimi anni. Secondo l’analista Jonathan Lane, gli incentivi alle energie rinnovabili e l’aumento dei prezzi del petrolio potrebbero far aumentare quelli di gas ed elettricità in Europa e, per tale ragione, egli consiglia ai consumatori di energia di installare un impianto fotovoltaico, sostenendo che solo con il ricorso al solare essi riuscirebbero a non subire gli aumenti dei prezzi. Ha identificato i mercati di Italia e Gran Bretagna come quelli con maggiori probabilità di aumenti del prezzo del gas e nei quali un investimento nel fotovoltaico si rivelerebbe maggiormente vantaggioso.

Su questo fronte da anni il nostro studio sta lavorando, considerando le fonti rinnovabili unica vera soluzione al problema energetico italiano e non solo.

Il consistente abbattimento dei costi degli impianti fotovoltaici, che grazie al sistema di incentivazione del Conto Energia, ha ridotto il prezzo di tali impianti da 6000 euro/kWp a meno di 2000 euro/kWp in 7 anni circa, la maturazione e l’affidabilità degli impianti a fonte rinnovabile (solare fotovoltaico, solare termico, biomasse, eolico,  etc.) ovvero il cospicuo sistema di incentivazione in essere rendono conveniente il ricorso a tali fonti soprattutto se coordinati con gli interventi a risparmio energetico, come coibentazione degli edifici, sostituzioni dei vecchi infissi con quelli più performanti, il ricorso a pompe di calore e/o a generatori di calore più efficienti. È in questa direzione che il nostro studio sta indirizzando i propri clienti, annullandogli i costi di tutte le bollette, sia elettriche che del gas, a fronte di un investimento che si ammortizza dai  4 ai 7 anni. Le nostre case innovative si basano principalmente su due concetti principali:

  1. Ridurre a minimo il consumo energetico
  2. Creare in autonomia l’energia mancante: Casa Zero Energy

La casa energy zero, sostituendo completamente le normali apparecchiature con impianti innovativi e tecnologicamente avanzati, non solo rende la casa autosufficiente sul piano energetico ma permette al proprietario di produrre energia, che può essere utilizzata anche per la mobilità sostenibile (bici, scooter e auto elettriche). Si possono costruire abitazioni ecologiche, energeticamente autosufficienti (ciò vuol dire che alla fine del mese non ci saranno le bollette di luce e gas da pagare) e dal costo simile ad una casa tradizionale sfatando la diceria che la casa energy zero fosse più costosa di una casa tradizionale e ne sconsigliasse quindi la costruzione. I pannelli fotovoltaici possono durare più di 30-40 anni; il problema dello smaltimento dei pannelli non sussiste perchè gli installatori sono iscritti ad appositi consorzi che offrono lo smaltimento gratuito e comunque, essi sono costituiti da materiali pregiati altamente riciclabili e che con molta probabilità nel futuro potranno costituire ulteriore fonte di reddito come la Silicon Valley insegna. Consumare meno energia in casa senza pagare nulla è possibile, la casa a consumi zero non è un’utopia. Quasi tutti gli edifici italiani, a partire da quelli pubblici, sono degli scolapasta da cui esce gran parte dell’energia introdotta; la rivoluzione energetica si fa mettendo a norma TUTTI gli edifici pubblici e privati, NON con nuove centrali nucleari, cosa aspettiamo allora ad imitare la Provincia Autonoma di Bolzano?

La ristrutturazione degli edifici legata al loro efficientamento energetico, se ben sostenuta dalle politiche nazionali e locali, creeranno un enorme volano, e farà da trampolino di lancio per la ripresa economica del nostro paese, creando anche una rigenerazione delle professionalità e una crescita del sapere e della tecnica.

In tal senso, il governo italiano dovrà subito prorogare il 5° conto energia, migliorandolo con i seguenti provvedimenti: eliminando il registro perlomeno per impianti della potenza fino a 200 kWp a servizio delle piccole e medie aziende in regime di scambio sul posto, meglio sarebbe eliminarlo anche per i grandi impianti su edifici, regolando quest’ultimi con tariffe più basse della grig-parity ponendo così le condizioni affinchè nel breve periodo possano scendere i prezzi dell’energia elettrica per il consumatore finale accelerando finalmente l’atteso fenomeno di inversione dei prezzi che grazie alle energie rinnovabili potranno progressivamente decrescere e rendere le nostre aziende più competitive.

È altrettanto importante che il governo prendi misure atte a ridurre il peso della corruzione e della burocrazia, con uno snellimento delle pratiche soprattutto per la tempistica sia a livello di pareri amministrativi che di assegnazione delle tariffe incentivanti. Bisognerebbe, inoltre, che ogni comune d’Italia ritoccasse i propri regolamenti edilizi, per evitare vincoli e restrizione (ove possibile) all’installazione di impianti solari residenziali e di quelli a servizio di tutte le attività economiche del nostro paese. Infine, bisognerebbe spingere le banche ad agevolare l’accesso al credito per le attività di ristrutturazione con efficientamento energetico creando dei pacchetti finanziari dedicati per la green-economy elargiti con maggiore flessibilità.

L’Italia è ormai pronta per un mercato ecosostenibile ma ha bisogno di attivare sinergie tra il mondo industriale, quello della ricerca e dell’innovazione tecnologica, di un quadro normativo stabile e di competenze e professionalità. 

Prof. Lorusso Francesco