Il Perito Agrario: una professione universale

Il Manifesto:

Matera, la città della cultura 2019 non poteva essere  cornice più indicata per celebrare il congresso Nazionale straordinario dei Periti agrari e Periti Agrari laureati. 

Figura 1:Mario Braga Presidente Collegio Nazionale
Periti Agrari e Periti Agrari laureati

“Ritrovarsi nella storia di Matera, nell’intimo e amaro legame dell’uomo con la sua terra, nelle sue pietre, vissuta in grotte significa incontrare dimore di radicata sopravvivenza per se, i familiari, gli animali e… la comunità. Una storia percorsa fra le famiglie e gli animali e fra le famiglie e la comunità, che non ha mai disperso, ne rinnegato, ne abbandonato quelle radici di una civiltà rurale non ancora sufficientemente scandagliata. Una cultura che ha generato la nostra cultura. Una Civiltà che ha scolpito la nostra “Civiltà”. Possiamo affermare che Matera, in questo anno celebrativo è stata “scoperta” dal grande pubblico. Ora, forse, è maturo il tempo in cui Matera vada incontrata nell’approfondimento del suo modello economico, sociale, religioso unico, irripetibile, coinvolgente e straordinario. Certamente in questo viaggio, nel quale s’innesta anche il Congresso Straordinario dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, ritroveremo quelle radici che alimentano inesauribilmente il “già e non ancora” della nostra vita. Ritrovare fra i programmi “dell’ITA G. Briganti” di Matera il progetto contro la desertificazione della terra significa riscoprire il grande valore ereditario che le famiglie dei “Sassi” ci hanno tramandato. Per questo abbiamo scelto quale titolo del Congresso Straordinario una citazione estrapolata da un documento dell’otto agosto 1835, che nelle premesse così introduceva la perizia: “Noi sottoscritti Periti agrari di Professione dimoranti a Castiglion Fiorentino dichiarano per la pura verità che allorquando si eseguiscono delle stime sia di beni Urbani che Rustici la pratica costante da epoca lontana a questa parte è di calcolare la rendita netta per il suo fondo in ragione del cinque per cento qualunque sia la situazione dei beni, o Collina, o Monte, o Piano….”.

In questa storia plurisecolare la professione tecnico agricola ha potuto accompagnare i processi di sviluppo e crescita dell’agricoltura, dell’agroalimentare e dell’ambiente italiani, grazie soprattutto a ispirati, lungimiranti esponenti dell’élite italiana. Laici e Cattolici che in un quadro di feconda collaborazione o rispettosa competizione hanno aperto le loro aziende agrarie, qualche volta donandole, a percorsi educativi teorico pratici. Ogni Istituto Tecnico Agrario, ITS o Università italiani sono intitolati a uomini che hanno “fatto” la Storia del nostro Paese. Basterebbe citare Cavour, Garibaldi per scoprire che questi uomini sono stati anche innovatori delle agricolture italiane.

Ed oggi di fronte ad un mondo aperto a grandi speranze, ma anche a tensioni e contraddizioni, siamo chiamati a riscoprire la centralità dell’agricoltura quale pilastro di ogni “civiltà” e soprattutto di ogni civiltà che ponga l’uomo e il suo lavoro al centro della Storia.

Le “Scuole Agrarie” hanno sempre avuto, soprattutto nel remoto passato, una anomala e positiva specificità proprio per quell’intimo legame fra il “lavoro” e la terra; il lavoro, le stagioni e i frutti della terra. E se la storia non è mai frutto del caso o di incidenti, richiamare il riconosciuto marchio “Made in Italy” significa soprattutto, e prima di tutto, riconoscere la qualità degli uomini che sono stati e sono protagonisti di questi processi.

Per questi semplici, ma essenziali e fondamentali, principi i Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, lontani dal celebrare eventi rivendicativi o auto-legittimanti hanno inteso chiamare ad una Comune riflessione uomini che rappresentano il “pensiero” pedagogico professionale del nostro Paese, che accompagneranno un intenso confronto fra lo Stato, Governo e Parlamento, rappresentanze delle Organizzazioni Agricole, della Cooperazione e dell’Industria Agroalimentare (primo comparto produttivo del nostro Paese).

Confronto che ci auguriamo possa far compiere un ulteriore passo riformista al sistema scolastico/universitario (professionalizzante) dell’Italia. Ed allora, solo allora, ricongiungendo scuola e territorio potremo affermare che la priorità delle priorità del nostro paese è: “la Scuola, la Scuola, la Scuola”. Il Congresso Straordinario dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati intende partire dalla Scuola per tornare alla Scuola, riformando la Scuola.

Recuperare le parole di M. Martinazzoli ci aiuta certamente a guardare oltre il limite di questo tempo che appare ripiegato su se stesso e che purtroppo sembra mettere al margine delle agende politiche e istituzionali la scuola.

“Il pensiero, il progetto, la politica riconquisteranno la loro persuasione e la loro necessità per una calma intelligenza degli avvenimenti, per una pacata attitudine ordinatrice, per una tempestiva sensibilità degli annunci lontani, per una sagace intuizione dei nessi e delle relazioni, per la pazienza di un’attesa, per una volitiva percezione dell’occasione e del consenso. Per noi non c’è che tentare, il resto non ci riguarda”.

Ed il  nostro tentare deve partire dalla Scuola. “

E Noi studenti del 5 A.A. del Nervi Galilei di Altamura non potevamo mancare a questo prezioso appuntamento .

Prof. Mario Bartolomeo